LA STORIA
de "La casa di Adele"
Una finestra sul trenino rosso del Bernina.

(Adele e Giovanni)
Tutto ebbe inizio all’incirca negli anni ’40 a Tirano, terra natia di entrambi i protagonisti di questa storia.
Adele e Giovanni si conoscevano da tutta la vita in quanto abitavano uno di fronte all’altra, ma un giorno, durante un incontro lungo le rive del fiume Poschiavino, sbocciò l’amore.
A quell’epoca Giovanni era iscritto all’università di Ingegneria di Torino, durante il primo anno di studi incontrò Adele, che gli fece battere il cuore come come mai prima di quel momento.
Dopo aver trascorso del tempo insieme Giovanni capì che il suo vero posto non era tra i libri e le formule matematiche, ma con la sua amata. Decise così di abbandonare gli studi e tornare nel suo paese per fare ciò che i suoi genitori gli avevano insegnato a loro volta, lavorare la terra, prendersi cura dei vigneti, produrre il vino e allevare il bestiame.

Dopo circa 10 anni di fidanzamento si sposarono ed insieme gestirono l’azienda agricola.
Ogni giorno lavoravano sodo guardando con speranza il loro futuro, ricordandosi del loro primo incontro sulle rive del fiume, quell’acqua limpida, il suono rassicurante delle onde che lambivano la riva e la vista dei maestosi sassi, ispirarono i due giovani amanti a completare la costruzione, iniziata nel 1915, della casa dei genitori di Giovanni, che sarebbe diventata il simbolo del loro amore.

(In piedi Giovanni e la sorella Beatrice
Seduti i genitori Margherita e Antonio)


(Adele e Giovanni al battesimo di Lucia)
Con grande determinazione e innumerevoli sacrifici Adele e Giovanni iniziarono la messa a termine del fabbricato nel 1950, utilizzando i grandi sassi del fiume Poschiavino donando così alla loro casa una solidità e una bellezza senza tempo.
La casa divenne il luogo dove crebbero la loro figlia Lucia.
Purtroppo la felicità di Adele e Giovanni fu interrotta dalla prematura scomparsa di Giovanni.
Rimasta sola, Adele lottò con tutte le sue forze per mantenere viva la casa e i ricordi del loro amore, cercando di non far mancare nulla alla piccola Lucia.

Adele non riuscì più a mantenere l’azienda agricola così decise di mettere tutta se stessa nella sua passione più grande, la sartoria, che portò avanti fino alla scomparsa a 93 anni.
Le sue creazioni erano ammirate da tutti: abiti da sera che sembravano danzare sulla pelle delle donne, abiti da sposa colmi di merletti, completi maschili che emanavano eleganza e raffinatezza..

(Adele che cuce davanti alla finestra del suo laboratorio a piano terra della casa)


(Ennio e Lucia)
..ed è proprio qui che nella stanza dove Adele confezionava le sue creazioni, un giorno entrò Ennio, un giovane affascinante carabiniere che portò casualmente la sua divisa ad aggiustare e incontrò la splendida Lucia, con i suoi occhi azzurri e la sua montagna di capelli ricci.
Quando Lucia ed Ennio si sposarono decisero di sistemare un piano della casa, dove tutt’ora vivono, preservando così il legame con l’abitazione che l’aveva vista crescere e per poter vivere insieme ad Adele.

Quando nacque Arianna, figlia di Lucia ed Ennio, la piccola potè conoscere solo la sua adorata nonna Adele, instaurando con lei un legame unico, profondo fatto di un amore incondizionato.
Il desiderio più grande di nonna Adele era che un giorno Arianna avrebbe a sua volta abitato nella sua amata casa insieme alla sua famiglia.

(Adele e Arianna)


(Arianna e Nino all'affissione del cartello di inizio lavori)
Determinata a realizzare il sogno della nonna, Arianna decise di fare di quel desiderio una realtà.
Dopo essersi sposata con Nino nel 2020, i due, dopo qualche anno presero la decisione di ristrutturare l’edificio.

Oggi, dopo più di 100 anni, la casa vicino alle rive del Poschiavino è ancora lì, ripristinata alla sua bellezza naturale e testimone silenziosa dell’amore e della determinazione di Adele e Giovanni, e continua ad essere un luogo di calore e di affetto per tutta la famiglia.

(Adele con la casa sullo sfondo)

Grazie alla bisnonna Margherita e al bisnonno Antonio per aver gettato le basi per qualcosa di estremamente prezioso.
Grazie a nonna Adele e nonno Giovanni per aver continuato e terminato l’opera dandole un valore inestimabile.
Grazie mamma Lucia e papà Ennio per aver trasmesso la storia e l’amore per questa fantastica casa.
E a tutto questo si unisce un grazie speciale a voi, futuri ospiti, che possiate assaporare questa bella storia tra le mura de “La casa di Adele”